Star Party di Saint Barthelemy 13-16 settembre 2012

 

 

 

 

 

Ebbene si, ci siamo ricascati!
Anche quest’anno siamo andati allo Star Party di Saint Barthelemy!!! E' per me la decima partecipazione!
La squadra è stata quella “collaudata” dell’anno scorso, io, Paolo M., Marco, Dino, Davide e Sara, sempre più esperta e motivata…..un vulcano!
Disastrose (come ogni anno!!!!) le immagini meteo fino a qualche giorno dalla partenza; poi, all’improvviso, uno sprazzo di sereno per quel week-end.
Si preparano così le valige, zaini, attrezzature da trekking e, ovviamente i nostri fedeli strumenti!
Anche quest’anno ci concediamo un giorno in più e partiamo giovedì mattina “carichi come delle sveglie”…..
Viaggio tranquillo e arrivo a destinazione ancora con la luce, in tempo per scaricare, fare una breve passeggiata ed andare a cena dopo aver accolto anche Dino in arrivo da Pordenone.
Ottima la zuppa di verdure e la polenta concia…..
All’uscita, serata splendida e immediata decisione di osservare.
Cerchiamo uno spiazzo buio e Paolo M. e Dino sfoderano gli strumenti; dopo poco (!!!), io Marco e Sara cediamo e andiamo a nanna. Paolo M. e Dino resistono fino all’una e mezza! Complimenti!
Dopo aver occupato una parte di piazza con i nostri strumenti, la mattina dopo partiamo per la consueta passeggiata (abbastanza tranquilla, non il “mortal trekking” promessoci da Marco!).
Riusciamo a tornare in tempo per una rilassante doccia ed uno spettacolo al planetario. Nel frattempo è arrivato anche Davide.
La sera, dopo la cena all’ostello, ci siamo infilati tutto l’abbigliamento pesante che avevamo e ci siamo trasferiti in piazza. Un cielo splendido, aria tersa, ottimo seeing. Oggetti Messier visibili a occhio nudo e divertimento assicurato.
Approfittando delle condizioni abbiamo cercato quello che abitualmente non vediamo nei nostri cieli inquinati; decine di oggetti passavano per i nostri oculari e Sara, con la supervisione di Davide, prendeva sempre più padronanza del suo strumento.
L’entusiasmo ci faceva patire meno il freddo. Verso le due il sonno e la stanchezza hanno il sopravvento e così, tutti a nanna (tranne Dino che ha resistito fino alle 4!!! Ancora complimenti!).
Sabato dedicato alla solita passeggiata al Rifugio Prarayer con scorpacciata di polenta concia e relax sul lago.
L’osservazione del sabato sera ci soddisfa sempre meno di quella del venerdì (anche questa sembra ormai una consuetudine); molta più gente, seeing peggiore, un velo di umidità, freddo! Inoltre quest’anno siamo stati “afflitti” da colonne di camion che passavano vicino alla piazza con gli abbaglianti accesi!!!!! C’era stata una manifestazione agreste in un paese vicino con la “battaglia” delle mucche ed ad una cert’ora anche i bovini dovevano tornare nelle prporie stalle per fare la nanna!!!!
Dopo un sonno ristoratore e l’acquisto di formaggi e conserve, ripartiamo alla volta di Ravenna con l’intenzione, comunque, di “ricascarci” anche l’anno prossimo! In fondo siamo innamorati di questo posto!
Paolo Alfieri

 

St. Barthélémy 2012:
uno star party da urlo (in tutti i sensi!)

Si parte il giovedì in tarda mattinata, scarponi ai piedi, look semi-alpino con un ultimo sguardo alle infradito ancora sporche di sabbia.
Marco, Paolo A., la sottoscritta e Paolo M: squadra che vince non si cambia, gli stessi dello scorso anno! La solita macchina di Paolo A. vittima del solito tetris con tutti gli strumenti caricati e con il solito cassone sopra per gli zaini, che rischia (come al solito) di volare via in autostrada.
Arriviamo in serata a Saint Barthélémy e ci riempiamo gli occhi del paesaggio e del cielo limpido, già punteggiato di stelle.
Incontriamo per la cena l’amico Dino di Pordenone, che è venuto carico come se la sua auto fosse la stazione spaziale su ruote e ci fa sempre morire di invidia.
Dopo una bella cena in cui degustiamo subito i sapori locali, iniziamo subito con un po’ di sana osservazione del cielo. Troviamo uno spiazzo erboso al lato della stradina parallela al sentiero che porta all’osservatorio e ci piazziamo: Dino e Paolo M. con i binocoli, gli altri ad occhio nudo sdraiati su una coperta in mezzo ai prati (e sulle cacche di mucca).
La via lattea sopra le nostre teste è incredibilmente nitida e resistiamo un poco al vento freddo della notte valdostana. Mentre i temerari binocoluti restano, gli altri vanno in branda, in previsione dell’escursione a piedi dell’indomani.
L’ostello è praticamente vuoto, tutto per noi. La nostra camerata si affaccia sulla valle e la mattina vediamo sorgere il sole!
Dopo una giornata di passeggiata tra montagne bellissime e prati verdi, ruscelli freschi e vitellini sperduti e profumati di latte, giunge il tanto atteso momento di montare gli strumenti in piazza. Alcuni astrofili hanno già iniziato a montare e troviamo anche l’équipe che ci chiede una mano per sistemare gli stand che ospiteranno “Sky and Telescope” e simili.  Una lauta cena in ostello e inizia la serata osservativa, non prima di aver assistito ad una rilassante (anche troppo) conferenza sulla mitologia e le costellazioni al planetario di St. Barthélémy, tenuta dal direttore in persona.
La notte è meravigliosamente serena e per niente fredda (noi ovviamente tutti vestiti come per una spedizione al polo nord).
Il solito, banale, M13 e poi M52 e ancora M92, M56, M88-89, M103 solo per citare ciò che io, con il mio telescopio EQ130 son riuscita ad osservare, assistita dal nostro amico Davide di Imola che ci ha raggiunti nel frattempo e che ancora non ha avuto il tempo di montare il suo telescopio. Come lo scorso anno, il mio cruccio è il cercatore e a stento resisto alla tentazione di smontarlo e scagliarlo contro la cupola del planetario.
La notte successiva, sono più preparata e con l’atlante del cielo ho un programma di osservazione dettagliato e molto bello, suggeritomi da Marco.
Il sabato, ultima giornata “utile” prima della partenza, è dedicato come sempre alla gita al lago e all’immancabile pranzo al rifugio Prarayer.
L’azzurro vivace del lago, il verde brillante dei prati e il bianco dei ghiacciai sulle cime sono i colori che ci circondano e che ogni volta ci lasciano attoniti di fronte alla bellezza del paesaggio. Facciamo il pieno di tranquillità e ne abbiam donde! Infatti la notte del sabato assistiamo a scene di isteria collettiva nel piazzale degli astrofili.
A seguito della “Battaglia delle vacca” svoltasi il pomeriggio, grossi camion di bestiame scendono a fari spianati dalla montagna, illuminando a giorno la vallata.
Improperi, urla agghiaccianti e laser impazziti animano la piazza innervosendo tutti.
La più bella esclamazione però, non c’entra con le luci, è stata provocata dalle solite ingenue richieste dei “turisti” dell’astronomia. A pochi passi da noi udiamo un astrofilo dire : “ma cosa vuoi che ti faccia vedere Saturno!?!?! Io ti faccio vedere le galassie, cosa me ne frega a me di Saturno!”. A proposito di banalità, uno spettro si aggira per l’Europa: il nascente gruppo astrofilo “Nemici di M13”. Rivoluzionerà il panorama astrofilo ravennate? Ai posteri l’ardua sentenza!
Sara Ciet

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